In Le mie passioni

    Opinioni di un clown

    Il Nobel Heinrich Boll e la sua maschera

    I clown mi hanno sempre terrorizzato, fin dall’infanzia, fin da prima di It, forse perché li legavo al circo, che mi ha sempre spaventato sopra ogni cosa. Hans, il Clown di Boll invece è un artista, una maschera, che riesce a portare in scena la società che lo circonda deridendola, in maniera sarcastica e tagliente. E’ anche un uomo capace di un amore enorme, un amore totale, un amore che va oltre le convenzioni del tempo (il 1963, dove non essere sposati è un problema per due conviventi), un amore che lo porta alla distruzione. Le donne del romanzo sono quelle che determinano la sua sorte: per prima la madre, sostenitrice del “potente” di turno, che tiene i figli a dieta ma mangia di nascosto da loro; la sorella, Henrietta, morta nel 1945 agli sgoccioli della guerra, arruolata per volere della famiglia, amatissima da Hans, e infine Maria, il grande amore che lo abbandona. Il padre e il fratello, che a modo loro vorrebbero aiutare Hans, non riescono a farlo uscire dalla sua maschera, dal suo ruolo di integerrimo fustigatore dei tempi.

    Drammatico eppure ironico, ha in sé una profonda riflessione sulla seconda guerra mondiale e sugli anni immediatamente successivi ed è scritto in maniera ipnotica.

    Ci sono pochissime persone che si hanno volentieri accanto quando si piange

    “Ma che tipo di uomo sei, in conclusione?”

    “Sono un clown” dissi “e faccio raccolta di attimi.”