In Le mie passioni

Le mie migliori letture del 2022

– i libri migliori dell’anno

Nella casa dei tuoi sogni di Carmen Maria Machado

La casa dei tuoi sogni come un romanzo rivelatore.

La casa dei tuoi sogni come il racconto di una relazione malata.

La casa dei tuoi sogni come scoperta della paura e paura della scoperta.

La casa dei tuoi sogni come un memoir doloroso e personale.

La casa dei tuoi sogni come un percorso che chiunque può percorrere.

La casa dei tuoi sogni come un racconto originale e non comune.

La casa dei tuoi sogni come la violenza generata da chi crediamo di amare.

La casa dei tuoi sogni come la forza di liberarsi da un’agonia.

La casa dei tuoi sogni come la constatazione che una relazione malata e violenta può esistere tra persone dello stesso sesso, anche tra due donne.

La casa dei tuoi sogni come rinascita.

Ragazza, donna, altro di Bernardine Evaristo

“Il futuro è nel passato e il passato è nel presente.”

Romanzo corale che intreccia i destini e le generazioni di dodici donne: dodici protagoniste, ognuna con una voce ed una storia da raccontare. Madri, figlie, innamorate o deluse, ciascuna incarna una parte dell’essere donna e del non esserlo, della libertà di decidere chi si è e come.

La costruzione e gli incastri della Evaristo riescono a far fluire la lettura in maniera armoniosa, senza mai perdere il filo dell’una o dell’altra vicenda, svelando via via particolari o dettagli che riescono a far comprendere meglio il quadro degli avvenimenti.

Le ho amate e sostenute tutte, nel loro essere, nelle loro battaglie, nel loro quotidiano: sullo sfondo la storia dell’ultimo secolo inglese, tra rivoluzioni culturali e sociali, Brexit inclusa.

Diverso, divertente e commovente insieme, originale sicuramente, lo consiglio.

Vincitore del Booker Prize nel 2019.

Brothers di Yu Hua

Credo che un libro che ti fa ridere e piangere sia una perla preziosa.

Con il pretesto di raccontare la storia di due fratellastri, due bambini dai caratteri opposti, si inscena invece il racconto della rivoluzione culturale cinese e di come questo abbia inciso sulle vite delle persone di un intero villaggio.

E’ il racconto di un grande amore, il racconto di una grande amicizia, il racconto di grandi ingiustizie.

Molte scene sono forti, drammatiche e dure, molte sono tenere, tante mi hanno fatto ridere.

Queste pagine sono la vita, si ride e si piange insieme, si resta insieme a chi veramente ci ha toccato, insieme si affrontano le più grandi sofferenze e gli stravolgimenti della storia.

Romanzo intelligente, divertente e crudele.

L’estate che sciolse ogni cosa di Tiffany McDaniel

E se il diavolo ricevesse un invito da un avvocato di paese? Se qualcuno si presentasse in risposta all’appell0? Il bene e il male a confronto: chi è bene, chi è male? Quanto i pregiudizi determinano credere ciò che è giusto e ciò che è sbagliato? In questo romanzo Tiffany McDaniel ci mette di fronte alla nostra percezione di noi e degli altri, di quello che vediamo e di quello che crediamo di vedere. Di quel passo che avremmo voluto fare, ma non abbiamo fatto. Di quel passo in più che non si doveva fare. 

Dio e il Diavolo.

In maniera lirica, onirica a volte, ci porta passo passo verso lo scioglimento di ogni resistenza, di ogni paura, di ogni convinzione.

Drammatico, ipnotico, un caldissimo 1984 squaglia come un gelato al sole…

Personaggi intensi e unici, trasformati da un’estate intensa e crudele.

Il guardiano notturno di Louise Erdrich

La storia degli indiani d’America è costellata da momenti drammatici, dall’impoverimento progressivo dei loro diritti, dalla spoliazione continua della loro dignità e delle loro tradizioni. Grazie Louise Erdrich e alle letture dei suoi romanzi è possibile farsi un’idea o almeno percorrere un tratto della loro storia. In questo caso in particolare, siamo nel 1953, i diritti degli indiani sono minacciati da un disegno di legge che punta a smantellare le riserve, di fatto decretando l’estinzione del loro popolo. Il presidente tribale della riserva della Turtle Mountain, Thomas Wazhashk, è però deciso di opporsi in ogni modo, nonostante la fatica di essere anche guardiano notturno della locale fabbrica di rubini. La storia è ispirata a quella vera del nonno della Erdrich, ma sono altri i personaggi che ti entrano nel cuore, almeno per me è stato così, primi fra tutti Pixie e Woud Mountain. E la presenza di Roderick.

Leggende, sogni, presagi, la scrittura magica della scrittrice non delude nel suo incedere a volte grave, a volte dolce, a volte ironico.

Premio Pulitzer per la narrativa 2021.

Domani nella battaglia pensa a me di Javier Marías

Cosa lasciamo quando moriamo? Cosa rimane di noi, del  nostro passaggio, se non il ricordo che del vissuto a chi ci ama e che ci ha conosciuto? Ma ognuno ha una storia diversa da raccontare di quello che è stato, non tutto è lineare e univoco, ognuno ha un lato della medaglia da spiegare e da svelare…

Mio primo incontro con Javier Marias, grande narratore da poco scomparso, che mi ha avvolto e spesso disorientato. Le prime pagine di questo romanzo sono semplicemente folgoranti, un incipit sconvolgente, con una morte improvvisa, coinvolge il lettore nell’immediato, nel dettagliato momento in cui un’anima passa. Alcuni momenti mi sono sembrati surreali e forse in parte “datati” (intendo quello relativo a come viene definito un ghost writer e all’incontro conseguente), del resto il romanzo è del 1994, ma il percorso di ricerca di Victor è devastante e morboso, ricco di osservazioni e riflessioni, condivisibili o meno. Un libro nel quale pesare le parole, i loro significati, i momenti vissuti da noi, da chi amiamo, da chi c’è e chi, in un attimo, non è più.

“…tante cose succedono senza che nessuno si accorga né le ricordi, o tutto si dimentica e va perduto. E quanto poco rimane di ogni individuo nel tempo inutile come la neve scivolosa, di quanto poco rimane traccia, e di quel poco si tace, e di quello che non si tace si ricorda dopo soltanto una parte minima, per poco tempo: mentre viaggiamo verso il nostro sfumare lentamente per transitare soltanto alla schiena o al rovescio di quel tempo, dove non si può continuare a pensare se non si può continuare a prendere commiato: ‘Addio risate e addio oltraggi.Non vi vedrò più, nè voi mi vedrete.E addio ardore, addio ricordi.’”

più, categorie speciali:

– il peggiore libro dell’anno

Morsi  di Marco Peano

Un IT italiano, venuto male.

(Almeno è corto)

– la sorpresa

I miei stupidi intenti di Bernardo Zannoni

Sono stata innamorata dei libri di Beatrix Potter, pagine delicate nelle quali gli animali “umanizzati”, sono vestiti in maniera deliziosa e abitano le loro casette nelle tane, totalmente lontani dalla loro bestialità, tutti fiocchetti e famiglie affiatate.

La realtà di Archy, la faina protagonista di questo romanzo, è decisamente diversa, l’esatto opposto.

La sua storia è un vero romanzo di formazione, di crescita, un precipitare verso la maturità, un lottare con la propria natura, una ricerca di conoscenza, una fuga continua.

Mi ha sorpreso trovare “la parola di Dio” in queste pagine, certe riflessioni e un percorso spirituale coinvolgente: ma posso dire che in realtà mi ha rapita.

Decisamente più Fantastico Mister Fox che Beatrix, lo trovo un romanzo d’esordio degno di nota (avevo letto anche un libro del padre, pensa tu!). Da leggere.

“Non mi sentivo più un animale; avevo barattato i miei istinti per dubbi e domande, per esercitare la ragione, per contraffare la mia natura.” I miei stupidi intenti.

– la delusione

Spatriati di Mario Desiati

Sono destinata a leggere i libri di Desiati dove manca la e iniziale alla parola del titolo, dopo Ternitti, sono arrivata agli Spatriati. Il romanzo, che offre diversi spunti interessanti sulla condizione degli espatriati e descrive sempre bene la Puglia e la sua terra, è partito in maniera avvincente, ma si è rivelato, almeno per me, inutilmente noioso e didascalico.

Passi che ci siano descrizioni più o meno dettagliate di anatomia maschile, tozzo, grosso, semieretto e via discorrendo (viene sempre trascurata la parte sferica dell’attrezzatura, evidentemente meno evocativa), ma il resto ha finito per essere un elenco di momenti, di situazioni, di salite e di discese tra Milano, Berlino e Martina Franca, ai margini della storia mondiale da fine anni Novanta.

Quasi che dopo Nichi Vendola sia inevitabile almeno una capatina nell’omossessualità, tutti sono gender fluid e dediti al panamore, pur rimanendo sotto sotto comunque insoddisfatti.

Tre stelle alle buone intenzioni. Peccato per le palle!

– il più romantico

Gente nel tempo di Massimo Bontempelli

Sul letto di morte, la Gran Vecchia, matriarca della benestante famiglia Medici, presagisce che nessuno dei suoi discendenti diventerà vecchio e che non ci sarà nuova progenie. I famigliari inizialmente non credono alla maledizione, ma poi il dubbio si insinua e comincia anche a notarsi una cadenza precisa degli eventi…

Come vivere sapendo di dover morire? In teoria è quello che succede ad ogni essere vivente, essere cosciente che prima o poi la morte arriverà, ma sapere di avere una data di “scadenza”, un termine prefissato, un quando, può cambiare le nostre azioni? Le nostre scelte?

Non avevo mai letto nulla di Bontempelli e l’ho scoperto grazie a questa riedizione di Utopia del romanzo uscito nel 1937, che ha avuto il merito di riportare alla luce un libro davvero ben scritto ed incantevole, esempio del realismo magico.

Piacevole, sottile e intelligente, evoca l’Italia di inizio Novecento ed un linguaggio che affascina e avvince alla storia di Dirce e Nora: sopravviveranno ai presagi che le circondano?

«Non importa morire, importa non sapere quando. L’ignoranza è giovinezza. Di mano in mano che uno un poco lo sa, lui se ne va. La vita è essere incerti, Dirce, la vita è non sapere, non sapere né quando né dove uno va, Dirce»

– il libro che ci ha fatto ridere (a denti stretti)

Niente di vero di Veronica Raimo

Qualche anno fa ho avuto occasione di fare un corso tenuto da Christian Raimo e da allora ho preso a seguirlo sui social, anche se non ho mai letto i suoi libri, perché spesso è una voce fuori dal coro e lo trovo interessante (quanto petulante a volte :D). Sapevo della sorella scrittrice, ma anche di lei non avevo avuto occasione o stimolo di leggere nulla. Non mi vergogno di dire che è stata la famigerata bandella a fregarmi stavolta: «Veronica Raimo è l’unica che mi ha fatto ridere ad alta voce con un testo scritto in prosa da quando ero adolescente» ZEROCALCARE.

Dico fregarmi, ma non è nemmeno giusto.Mi spiego: sì, io ho riso all’inizio della lettura, vero, ma con il passare delle pagine ha iniziato ad aprirsi una specie di ferita, una strana sensazione ed emozione. Veronica, nel ripercorrere la sua (falsa) vita, dall’infanzia all’età adulta, ha messo a nudo diversi punti che mi hanno toccato profondamente, a partire dalla preferenza, per nulla celata dai genitori, per il fratello genio, fino al rapporto con il suo sé verso gli altri.

Amara, amarissima, cinica, vera. Ho molto amato queste pagine nel loro essere a volte naif, a volte drammatiche, a volte ciniche, a volte disarmanti.

“Nella mia famiglia ognuno ha il proprio modo di sabotare la memoria per tornaconto personale. Abbiamo sempre manipolato la verità come se fosse un esercizio di stile, l’espressione più completa della nostra identità. Talvolta ci accordiamo quantomeno il beneficio del dubbio rispetto ai nostri sabotaggi, conserviamo dentro di noi un piccolo spiraglio per ristabilire l’esattezza degli eventi, ma è molto piú frequente il contrario: dimentichiamo la menzogna iniziale o il fatto stesso che si tratti di una menzogna.”

“La maggior parte dei ricordi ci abbandona senza che nemmeno ce ne accorgiamo; per quanto riguarda i restanti, siamo noi a rifilarli di nascosto, a spacciarli in giro, a promuoverli con zelo, venditori porta a porta, imbonitori, in cerca di qualcuno da abbindolare che si abboni alla nostra storia. Scontata, a metà prezzo. La memoria per me è come il gioco dei dadi che facevo da piccola, si tratta solo di decidere se sia inutile o truccato.”

– il libro che ci ha fatto piangere

In waves di A. J. Dungo

Commovente e delicato, incrocia la storia del surf a quella personale di Dungo e della sua relazione con Kristen.

Venato di malinconia sottile, sia nel raccontare dei miti del surf, che nel disegnare la propria vicenda, ha un tratto essenziale, tavole giocate sul monocromatico.

Impossibile non piangere sul finale, perché la vita di tutti è così, va a ondate, e non puoi far altro che surfare…

Bellissimo.

In italiano si trova col titolo “A ondate”, edito da Bao Publishing.

– miglior personaggio maschile

Heathcliff in Cime tempestose di Emily Brontë

Casualmente mi è capitato per radio sentire Daria Bignardi dire che il suo prossimo libro si sarebbe intitolato “Libri che mi hanno rovinato la vita”. Non ho avuto bisogno di pensare a quale titolo per me avrebbe avuto un tale ruolo, immediata l’immagine di “Cime tempestose”, e allora perché non rileggerlo e vedere quali sensazioni avrebbe provocato su di me?

Rincontrarlo mi ha portato alle mie illusioni, alla visione di un amore drammatico, lacerante, assassino e totale: esattamente quello che mi ha rovinato la vita!

Ma che stile…che storia magnifica e com’è costruita… che ossessione, che ipnosi, con due unici fulcri, Catherine e Heathcliff…persi intorno a Cime Tempestose.

La storia romantica e drammatica per eccellenza, la storia di quello che oggi rifuggirei come la peste. https://www.youtube.com/watch?v=vcSi-1XPuH0

– miglior personaggio femminile

Anne Elliot in Persuasione di Jane Austen

Anne Elliot, mia eroina!

L’uscita di una nuova trasposizione cinematografica (su @Netflix), tratta da questo romanzo di Jane Austen, è stata la spinta a rincontrare un personaggio che ho amato molto, proprio quello di Anne.

Dopo essere stata persuasa a respingere la proposta di matrimonio da parte di un giovane Frederick Wentworth, perché di levatura sociale non pari alla sua, Anne ha visto scorrere nove anni della sua giovinezza al margine della sua famiglia, una famiglia nella quale tutti sono prevaricanti nei suoi confronti.

Troppo educata per dire di no, per non essere sempre a disposizione di tutti, presente per ogni necessità e per questo considerata talmente scontata, quasi da diventare invisibile, Anne ha anteposto tutti quanti a se stessa, scomparendo.

Ma c’è qualcuno che la vede ancora…

Immersi nelle regole sociali e nelle convenzioni del tempo, tra una serata a teatro e un invito per un tea, non è possibile non apprezzare la critica alla società e l’arguzia di Jane Austen.

Un romanzo delicato, intelligente, lieve eppure appassionante, dove si rimane persuasi dell’importanza dei sentimenti veri, a dispetto delle apparenze e del trascorrere del tempo.

[da vedere a ruota la versione in film del 1995, con il Frederick Wentworth del mio cuore (poi diventato re dei bruti!) e quella del 2022, decisamente più ammiccante, forse anche un po’ troppo]

– miglior autore

E’ stato un anno particolare, nel quale ho avuto la fortuna di leggere molto e in alcuni casi, di leggere l’intera produzione di un autore (come per la Cassar Scalia e la Savioli, autrici di  piacevoli romanzi gialli). Mi sento quindi di premiare una delle voci che mi hanno fatto maggiormente compagnia Francesco Costa, instancabile maratoneta di Morning, che mi ha dato un sacco di  spunti con il racconto sfaccettato e preciso del mondo americano attraverso i  suoi tre libri, Una storia americana, Questa è l’america e California (ai quali aggiungo il bellissimo Papà, fammi una promessa. Un anno di speranza, sofferenza e determinazione di Joe Biden, tradotto da Costa).

Il mio preferito è stato Una storia americana:

Francesco Costa per me è sinonimo di chiarezza, semplicità, unita ad una grande capacità di approfondimento. Se poi parliamo di storia americana contemporanea, diventa una specie di faro nella notte, una voce affidabile e inequivocabile.

Nell’ultimo periodo Biden, l’attuale presidente degli Stati Uniti, è stato più volte criticato, prima per aver detto che Putin stava programmando un attacco all’Ucraina (inutile dire che si è puntualmente verificato), poi per aver definito un tiranno Putin (come si fa a dargli torto? non credo sia il solo a pensarlo). Mi è quindi venuto spontaneo decidermi a leggere questo libro che mi aspettava da un po’ e credo di aver trovato quello che cercavo, la risposta a chi sia Joe Biden.

La sua vita è praticamente un romanzo, un dramma, al tempo stesso è il suo percorso quello che lo ha definito per la persona che è, nel bene e nel male, una persona vera, non un politico, ma un uomo.

Non conoscevo nel dettaglio le vicende che lo hanno toccato, come non conoscevo la storia di Kamala Harris.

Il mio consiglio è approfondire sempre, conoscere, informarsi: quindi leggete questo libro per capire chi è uno degli attori che sta facendo la storia oggi e chi è il suo vicepresidente. Perché chi siamo, da dove veniamo e qual è la nostra storia, conta nel decidere le nostre azioni. E dopo leggete anche chi sia Vladimir Putin…(per il quale rimando a La Russia di Putin di Anna Politkovskaja)

– la copertina più bella

https://www.anobii.com/it/books/appunti-sulla-tua-scomparsa-improvvisa/9788833940939/016fe7b6af4fd41046

Appunti sulla tua scomparsa improvvisa di Alison Espach

– la colonna sonora

Daisy Jones & The Six di Taylor Jenkins Reid

Adoro i documentari sulla musica, specie quelli che riguardano grandi del passato (ad esempio George Harrison: Living in the Material World, imperdibile). I migliori per me sono quelli che mescolano interviste dei protagonisti, intercalandole con immagini di repertorio che mostrano gli eventi narrati, come fosse una sovrapposizione di voci e filmati.

Questo romanzo, che incredibilmente non è una storia vera (o forse è in parte ispirato a “Rumors” dei Fleetwood Mac?), riesce a ricreare questa sovrapposizione e questa sensazione di vedere e sentire quello vissuto dai protagonisti, intrecciando le loro parole, come in una lunga intervista.

Daisy, donna di incredibile bellezza e talento, incrocia la sua strada con quella dei The Six, una band non ancora esplosa, ma con un certo seguito di fan, dalla loro unione uscirà uno degli album più osannati di tutti i tempi…

Credo che la magia l’autrice l’abbia creata scrivendo le canzoni e poi inserendole nelle dichiarazioni, a brani, citandole di volta in volta, in modo da creare una verosimiglianza incredibile. Quelle canzoni sembra di averle sentite, averle cantate.. un affresco della scena musicale americana degli anni Settanta, con tutti i pregi, i difetti, le droghe e la magia.

– il titolo più bello

Stradario aggiornato di tutti i miei baci di Daniela Ranieri

– miglior racconto

La seduta spiritica di Antonio Iovane

Romanzo breve, per cui lo considero poco più di un racconto.

La seduta spiritica si concentra sulla riunione più assurda, credo, avutasi nel 1978 (anno cruciale per il quale rimando anche a UFO 78 di Wu Ming). Inutile nascondere che questo è il fatto, l’evento che in qualche modo ha più stimolato la mia curiosità: perché fare una seduta spiritica? I partecipanti sono tutti studiosi e professori, erano tanto burloni? Io ricordo di averne fatta una da bambina con la tavola ouija di un amico e di essermi terrorizzata (del resto giocavamo allo strangolatore: è mai possibile che ce lo siamo inventati proprio noi quel gioco?), pensare a Prodi che lo fa è parecchio surreale. Gradoli: un messaggio per trovare Moro o un messaggio di allerta alle BR? Le ipotesi, le piste, le non- soluzioni sono state la parte più bella di queste letture, sono anni terribilmente lontani, animati da passioni forti e totali, che sembrano particolarmente vive di fronte all’imperante diodenaro contemporaneo…

– Special Guest: Anarchy in Us!

Come guest star vorrei citare alcuni podcast (ce ne sono sempre di più e sempre di più belli) tra quelli autoconclusivi: Il dito di Dio di Pablo Trincia, Io ero il Milanese di Mauro Pescio, Carla Una ragazza del Novecento di Sara Poma e almeno una serie tra le tantissime che ho visto nel 2022, quella che mi ha sorpreso di più, Avvocata Woo (da non perdere!).