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sallybrownwhite

In Le mie passioni

Opinioni di un clown

Il Nobel Heinrich Boll e la sua maschera

I clown mi hanno sempre terrorizzato, fin dall’infanzia, fin da prima di It, forse perché li legavo al circo, che mi ha sempre spaventato sopra ogni cosa. Hans, il Clown di Boll invece è un artista, una maschera, che riesce a portare in scena la società che lo circonda deridendola, in maniera sarcastica e tagliente. E’ anche un uomo capace di un amore enorme, un amore totale, un amore che va oltre le convenzioni del tempo (il 1963, dove non essere sposati è un problema per due conviventi), un amore che lo porta alla distruzione. Le donne del romanzo sono quelle che determinano la sua sorte: per prima la madre, sostenitrice del “potente” di turno, che tiene i figli a dieta ma mangia di nascosto da loro; la sorella, Henrietta, morta nel 1945 agli sgoccioli della guerra, arruolata per volere della famiglia, amatissima da Hans, e infine Maria, il grande amore che lo abbandona. Il padre e il fratello, che a modo loro vorrebbero aiutare Hans, non riescono a farlo uscire dalla sua maschera, dal suo ruolo di integerrimo fustigatore dei tempi.

Drammatico eppure ironico, ha in sé una profonda riflessione sulla seconda guerra mondiale e sugli anni immediatamente successivi ed è scritto in maniera ipnotica.

Ci sono pochissime persone che si hanno volentieri accanto quando si piange

“Ma che tipo di uomo sei, in conclusione?”

“Sono un clown” dissi “e faccio raccolta di attimi.”

In Le mie passioni

Tempesta di vento e nel cuore

Zeitoun di Dave Eggers

L’uragano Katrina investe nel 2005 gli Stati Uniti, e in particolare la zona di New Orleans, con una potenza devastante che si è vista in poche altre occasioni. Quando le autorità invitano ad evacuare l’area, Abdulrahman Zeitoun convince la propria moglie Kathy a partire con i figli, rimanendo a vegliare sulle loro proprietà in città.

Dopo alcuni giorni relativamente tranquilli in cui le strade si sono riempite di acqua e vuotate di esseri umani, Zeitoutn riesce, muovendosi con una sua vecchia canoa, a stabilire una routine che comprende assistenza ad animali e persone bisognose di aiuto, telefonate alla moglie, l’incontro con amici e conoscenti.

La città di New Orleans però a quel punto diviene campo di battaglia, furti e violenze di ogni genere imperversano e vengono messe in campo forze militari per arginare la situazione. Siamo nel post 11 settembre, un uomo come Zeitoun non può non attirare l’attenzione su di sé, solo per il fatto di provenire dalla Siria, per la sua fisionomia viene arrestato e trascinato per un lungo calvario…

Credo non esista reportage migliore per raccontare quali siano stati i sentimenti che investivano in quel periodo gli Stati Uniti, quali gli effetti del Patriot Act, quali le difficoltà nel vedere riconosciuti i propri diritti pur essendo innocenti. Per giunta nel mezzo di uno degli eventi atmosferici più devastanti di sempre. 

Fuori dalle pagine del libro ho scoperto che purtroppo gli Zeitun hanno divorziato e che nell’agosto 2012, Abdulrahman è stato accusato di aver complottato per far uccidere Kathy (sua ex moglie), suo figlio e un altro uomo, per poi essere condannato nel 2016 per aver perseguitato la sua ex moglie. Un “seguito” che mi ha lasciato parecchio stranita, perché mi ha restituito un’immagine diametralmente opposta a quella dell’eroe dipinta da Eggers. Ma il libro merita.

In Le mie passioni

Le mie migliori letture del 2022

– i libri migliori dell’anno

Nella casa dei tuoi sogni di Carmen Maria Machado

La casa dei tuoi sogni come un romanzo rivelatore.

La casa dei tuoi sogni come il racconto di una relazione malata.

La casa dei tuoi sogni come scoperta della paura e paura della scoperta.

La casa dei tuoi sogni come un memoir doloroso e personale.

La casa dei tuoi sogni come un percorso che chiunque può percorrere.

La casa dei tuoi sogni come un racconto originale e non comune.

La casa dei tuoi sogni come la violenza generata da chi crediamo di amare.

La casa dei tuoi sogni come la forza di liberarsi da un’agonia.

La casa dei tuoi sogni come la constatazione che una relazione malata e violenta può esistere tra persone dello stesso sesso, anche tra due donne.

La casa dei tuoi sogni come rinascita.

Ragazza, donna, altro di Bernardine Evaristo

“Il futuro è nel passato e il passato è nel presente.”

Romanzo corale che intreccia i destini e le generazioni di dodici donne: dodici protagoniste, ognuna con una voce ed una storia da raccontare. Madri, figlie, innamorate o deluse, ciascuna incarna una parte dell’essere donna e del non esserlo, della libertà di decidere chi si è e come.

La costruzione e gli incastri della Evaristo riescono a far fluire la lettura in maniera armoniosa, senza mai perdere il filo dell’una o dell’altra vicenda, svelando via via particolari o dettagli che riescono a far comprendere meglio il quadro degli avvenimenti.

Le ho amate e sostenute tutte, nel loro essere, nelle loro battaglie, nel loro quotidiano: sullo sfondo la storia dell’ultimo secolo inglese, tra rivoluzioni culturali e sociali, Brexit inclusa.

Diverso, divertente e commovente insieme, originale sicuramente, lo consiglio.

Vincitore del Booker Prize nel 2019.

Brothers di Yu Hua

Credo che un libro che ti fa ridere e piangere sia una perla preziosa.

Con il pretesto di raccontare la storia di due fratellastri, due bambini dai caratteri opposti, si inscena invece il racconto della rivoluzione culturale cinese e di come questo abbia inciso sulle vite delle persone di un intero villaggio.

E’ il racconto di un grande amore, il racconto di una grande amicizia, il racconto di grandi ingiustizie.

Molte scene sono forti, drammatiche e dure, molte sono tenere, tante mi hanno fatto ridere.

Queste pagine sono la vita, si ride e si piange insieme, si resta insieme a chi veramente ci ha toccato, insieme si affrontano le più grandi sofferenze e gli stravolgimenti della storia.

Romanzo intelligente, divertente e crudele.

L’estate che sciolse ogni cosa di Tiffany McDaniel

E se il diavolo ricevesse un invito da un avvocato di paese? Se qualcuno si presentasse in risposta all’appell0? Il bene e il male a confronto: chi è bene, chi è male? Quanto i pregiudizi determinano credere ciò che è giusto e ciò che è sbagliato? In questo romanzo Tiffany McDaniel ci mette di fronte alla nostra percezione di noi e degli altri, di quello che vediamo e di quello che crediamo di vedere. Di quel passo che avremmo voluto fare, ma non abbiamo fatto. Di quel passo in più che non si doveva fare. 

Dio e il Diavolo.

In maniera lirica, onirica a volte, ci porta passo passo verso lo scioglimento di ogni resistenza, di ogni paura, di ogni convinzione.

Drammatico, ipnotico, un caldissimo 1984 squaglia come un gelato al sole…

Personaggi intensi e unici, trasformati da un’estate intensa e crudele.

Il guardiano notturno di Louise Erdrich

La storia degli indiani d’America è costellata da momenti drammatici, dall’impoverimento progressivo dei loro diritti, dalla spoliazione continua della loro dignità e delle loro tradizioni. Grazie Louise Erdrich e alle letture dei suoi romanzi è possibile farsi un’idea o almeno percorrere un tratto della loro storia. In questo caso in particolare, siamo nel 1953, i diritti degli indiani sono minacciati da un disegno di legge che punta a smantellare le riserve, di fatto decretando l’estinzione del loro popolo. Il presidente tribale della riserva della Turtle Mountain, Thomas Wazhashk, è però deciso di opporsi in ogni modo, nonostante la fatica di essere anche guardiano notturno della locale fabbrica di rubini. La storia è ispirata a quella vera del nonno della Erdrich, ma sono altri i personaggi che ti entrano nel cuore, almeno per me è stato così, primi fra tutti Pixie e Woud Mountain. E la presenza di Roderick.

Leggende, sogni, presagi, la scrittura magica della scrittrice non delude nel suo incedere a volte grave, a volte dolce, a volte ironico.

Premio Pulitzer per la narrativa 2021.

Domani nella battaglia pensa a me di Javier Marías

Cosa lasciamo quando moriamo? Cosa rimane di noi, del  nostro passaggio, se non il ricordo che del vissuto a chi ci ama e che ci ha conosciuto? Ma ognuno ha una storia diversa da raccontare di quello che è stato, non tutto è lineare e univoco, ognuno ha un lato della medaglia da spiegare e da svelare…

Mio primo incontro con Javier Marias, grande narratore da poco scomparso, che mi ha avvolto e spesso disorientato. Le prime pagine di questo romanzo sono semplicemente folgoranti, un incipit sconvolgente, con una morte improvvisa, coinvolge il lettore nell’immediato, nel dettagliato momento in cui un’anima passa. Alcuni momenti mi sono sembrati surreali e forse in parte “datati” (intendo quello relativo a come viene definito un ghost writer e all’incontro conseguente), del resto il romanzo è del 1994, ma il percorso di ricerca di Victor è devastante e morboso, ricco di osservazioni e riflessioni, condivisibili o meno. Un libro nel quale pesare le parole, i loro significati, i momenti vissuti da noi, da chi amiamo, da chi c’è e chi, in un attimo, non è più.

“…tante cose succedono senza che nessuno si accorga né le ricordi, o tutto si dimentica e va perduto. E quanto poco rimane di ogni individuo nel tempo inutile come la neve scivolosa, di quanto poco rimane traccia, e di quel poco si tace, e di quello che non si tace si ricorda dopo soltanto una parte minima, per poco tempo: mentre viaggiamo verso il nostro sfumare lentamente per transitare soltanto alla schiena o al rovescio di quel tempo, dove non si può continuare a pensare se non si può continuare a prendere commiato: ‘Addio risate e addio oltraggi.Non vi vedrò più, nè voi mi vedrete.E addio ardore, addio ricordi.’”

più, categorie speciali:

– il peggiore libro dell’anno

Morsi  di Marco Peano

Un IT italiano, venuto male.

(Almeno è corto)

– la sorpresa

I miei stupidi intenti di Bernardo Zannoni

Sono stata innamorata dei libri di Beatrix Potter, pagine delicate nelle quali gli animali “umanizzati”, sono vestiti in maniera deliziosa e abitano le loro casette nelle tane, totalmente lontani dalla loro bestialità, tutti fiocchetti e famiglie affiatate.

La realtà di Archy, la faina protagonista di questo romanzo, è decisamente diversa, l’esatto opposto.

La sua storia è un vero romanzo di formazione, di crescita, un precipitare verso la maturità, un lottare con la propria natura, una ricerca di conoscenza, una fuga continua.

Mi ha sorpreso trovare “la parola di Dio” in queste pagine, certe riflessioni e un percorso spirituale coinvolgente: ma posso dire che in realtà mi ha rapita.

Decisamente più Fantastico Mister Fox che Beatrix, lo trovo un romanzo d’esordio degno di nota (avevo letto anche un libro del padre, pensa tu!). Da leggere.

“Non mi sentivo più un animale; avevo barattato i miei istinti per dubbi e domande, per esercitare la ragione, per contraffare la mia natura.” I miei stupidi intenti.

– la delusione

Spatriati di Mario Desiati

Sono destinata a leggere i libri di Desiati dove manca la e iniziale alla parola del titolo, dopo Ternitti, sono arrivata agli Spatriati. Il romanzo, che offre diversi spunti interessanti sulla condizione degli espatriati e descrive sempre bene la Puglia e la sua terra, è partito in maniera avvincente, ma si è rivelato, almeno per me, inutilmente noioso e didascalico.

Passi che ci siano descrizioni più o meno dettagliate di anatomia maschile, tozzo, grosso, semieretto e via discorrendo (viene sempre trascurata la parte sferica dell’attrezzatura, evidentemente meno evocativa), ma il resto ha finito per essere un elenco di momenti, di situazioni, di salite e di discese tra Milano, Berlino e Martina Franca, ai margini della storia mondiale da fine anni Novanta.

Quasi che dopo Nichi Vendola sia inevitabile almeno una capatina nell’omossessualità, tutti sono gender fluid e dediti al panamore, pur rimanendo sotto sotto comunque insoddisfatti.

Tre stelle alle buone intenzioni. Peccato per le palle!

– il più romantico

Gente nel tempo di Massimo Bontempelli

Sul letto di morte, la Gran Vecchia, matriarca della benestante famiglia Medici, presagisce che nessuno dei suoi discendenti diventerà vecchio e che non ci sarà nuova progenie. I famigliari inizialmente non credono alla maledizione, ma poi il dubbio si insinua e comincia anche a notarsi una cadenza precisa degli eventi…

Come vivere sapendo di dover morire? In teoria è quello che succede ad ogni essere vivente, essere cosciente che prima o poi la morte arriverà, ma sapere di avere una data di “scadenza”, un termine prefissato, un quando, può cambiare le nostre azioni? Le nostre scelte?

Non avevo mai letto nulla di Bontempelli e l’ho scoperto grazie a questa riedizione di Utopia del romanzo uscito nel 1937, che ha avuto il merito di riportare alla luce un libro davvero ben scritto ed incantevole, esempio del realismo magico.

Piacevole, sottile e intelligente, evoca l’Italia di inizio Novecento ed un linguaggio che affascina e avvince alla storia di Dirce e Nora: sopravviveranno ai presagi che le circondano?

«Non importa morire, importa non sapere quando. L’ignoranza è giovinezza. Di mano in mano che uno un poco lo sa, lui se ne va. La vita è essere incerti, Dirce, la vita è non sapere, non sapere né quando né dove uno va, Dirce»

– il libro che ci ha fatto ridere (a denti stretti)

Niente di vero di Veronica Raimo

Qualche anno fa ho avuto occasione di fare un corso tenuto da Christian Raimo e da allora ho preso a seguirlo sui social, anche se non ho mai letto i suoi libri, perché spesso è una voce fuori dal coro e lo trovo interessante (quanto petulante a volte :D). Sapevo della sorella scrittrice, ma anche di lei non avevo avuto occasione o stimolo di leggere nulla. Non mi vergogno di dire che è stata la famigerata bandella a fregarmi stavolta: «Veronica Raimo è l’unica che mi ha fatto ridere ad alta voce con un testo scritto in prosa da quando ero adolescente» ZEROCALCARE.

Dico fregarmi, ma non è nemmeno giusto.Mi spiego: sì, io ho riso all’inizio della lettura, vero, ma con il passare delle pagine ha iniziato ad aprirsi una specie di ferita, una strana sensazione ed emozione. Veronica, nel ripercorrere la sua (falsa) vita, dall’infanzia all’età adulta, ha messo a nudo diversi punti che mi hanno toccato profondamente, a partire dalla preferenza, per nulla celata dai genitori, per il fratello genio, fino al rapporto con il suo sé verso gli altri.

Amara, amarissima, cinica, vera. Ho molto amato queste pagine nel loro essere a volte naif, a volte drammatiche, a volte ciniche, a volte disarmanti.

“Nella mia famiglia ognuno ha il proprio modo di sabotare la memoria per tornaconto personale. Abbiamo sempre manipolato la verità come se fosse un esercizio di stile, l’espressione più completa della nostra identità. Talvolta ci accordiamo quantomeno il beneficio del dubbio rispetto ai nostri sabotaggi, conserviamo dentro di noi un piccolo spiraglio per ristabilire l’esattezza degli eventi, ma è molto piú frequente il contrario: dimentichiamo la menzogna iniziale o il fatto stesso che si tratti di una menzogna.”

“La maggior parte dei ricordi ci abbandona senza che nemmeno ce ne accorgiamo; per quanto riguarda i restanti, siamo noi a rifilarli di nascosto, a spacciarli in giro, a promuoverli con zelo, venditori porta a porta, imbonitori, in cerca di qualcuno da abbindolare che si abboni alla nostra storia. Scontata, a metà prezzo. La memoria per me è come il gioco dei dadi che facevo da piccola, si tratta solo di decidere se sia inutile o truccato.”

– il libro che ci ha fatto piangere

In waves di A. J. Dungo

Commovente e delicato, incrocia la storia del surf a quella personale di Dungo e della sua relazione con Kristen.

Venato di malinconia sottile, sia nel raccontare dei miti del surf, che nel disegnare la propria vicenda, ha un tratto essenziale, tavole giocate sul monocromatico.

Impossibile non piangere sul finale, perché la vita di tutti è così, va a ondate, e non puoi far altro che surfare…

Bellissimo.

In italiano si trova col titolo “A ondate”, edito da Bao Publishing.

– miglior personaggio maschile

Heathcliff in Cime tempestose di Emily Brontë

Casualmente mi è capitato per radio sentire Daria Bignardi dire che il suo prossimo libro si sarebbe intitolato “Libri che mi hanno rovinato la vita”. Non ho avuto bisogno di pensare a quale titolo per me avrebbe avuto un tale ruolo, immediata l’immagine di “Cime tempestose”, e allora perché non rileggerlo e vedere quali sensazioni avrebbe provocato su di me?

Rincontrarlo mi ha portato alle mie illusioni, alla visione di un amore drammatico, lacerante, assassino e totale: esattamente quello che mi ha rovinato la vita!

Ma che stile…che storia magnifica e com’è costruita… che ossessione, che ipnosi, con due unici fulcri, Catherine e Heathcliff…persi intorno a Cime Tempestose.

La storia romantica e drammatica per eccellenza, la storia di quello che oggi rifuggirei come la peste. https://www.youtube.com/watch?v=vcSi-1XPuH0

– miglior personaggio femminile

Anne Elliot in Persuasione di Jane Austen

Anne Elliot, mia eroina!

L’uscita di una nuova trasposizione cinematografica (su @Netflix), tratta da questo romanzo di Jane Austen, è stata la spinta a rincontrare un personaggio che ho amato molto, proprio quello di Anne.

Dopo essere stata persuasa a respingere la proposta di matrimonio da parte di un giovane Frederick Wentworth, perché di levatura sociale non pari alla sua, Anne ha visto scorrere nove anni della sua giovinezza al margine della sua famiglia, una famiglia nella quale tutti sono prevaricanti nei suoi confronti.

Troppo educata per dire di no, per non essere sempre a disposizione di tutti, presente per ogni necessità e per questo considerata talmente scontata, quasi da diventare invisibile, Anne ha anteposto tutti quanti a se stessa, scomparendo.

Ma c’è qualcuno che la vede ancora…

Immersi nelle regole sociali e nelle convenzioni del tempo, tra una serata a teatro e un invito per un tea, non è possibile non apprezzare la critica alla società e l’arguzia di Jane Austen.

Un romanzo delicato, intelligente, lieve eppure appassionante, dove si rimane persuasi dell’importanza dei sentimenti veri, a dispetto delle apparenze e del trascorrere del tempo.

[da vedere a ruota la versione in film del 1995, con il Frederick Wentworth del mio cuore (poi diventato re dei bruti!) e quella del 2022, decisamente più ammiccante, forse anche un po’ troppo]

– miglior autore

E’ stato un anno particolare, nel quale ho avuto la fortuna di leggere molto e in alcuni casi, di leggere l’intera produzione di un autore (come per la Cassar Scalia e la Savioli, autrici di  piacevoli romanzi gialli). Mi sento quindi di premiare una delle voci che mi hanno fatto maggiormente compagnia Francesco Costa, instancabile maratoneta di Morning, che mi ha dato un sacco di  spunti con il racconto sfaccettato e preciso del mondo americano attraverso i  suoi tre libri, Una storia americana, Questa è l’america e California (ai quali aggiungo il bellissimo Papà, fammi una promessa. Un anno di speranza, sofferenza e determinazione di Joe Biden, tradotto da Costa).

Il mio preferito è stato Una storia americana:

Francesco Costa per me è sinonimo di chiarezza, semplicità, unita ad una grande capacità di approfondimento. Se poi parliamo di storia americana contemporanea, diventa una specie di faro nella notte, una voce affidabile e inequivocabile.

Nell’ultimo periodo Biden, l’attuale presidente degli Stati Uniti, è stato più volte criticato, prima per aver detto che Putin stava programmando un attacco all’Ucraina (inutile dire che si è puntualmente verificato), poi per aver definito un tiranno Putin (come si fa a dargli torto? non credo sia il solo a pensarlo). Mi è quindi venuto spontaneo decidermi a leggere questo libro che mi aspettava da un po’ e credo di aver trovato quello che cercavo, la risposta a chi sia Joe Biden.

La sua vita è praticamente un romanzo, un dramma, al tempo stesso è il suo percorso quello che lo ha definito per la persona che è, nel bene e nel male, una persona vera, non un politico, ma un uomo.

Non conoscevo nel dettaglio le vicende che lo hanno toccato, come non conoscevo la storia di Kamala Harris.

Il mio consiglio è approfondire sempre, conoscere, informarsi: quindi leggete questo libro per capire chi è uno degli attori che sta facendo la storia oggi e chi è il suo vicepresidente. Perché chi siamo, da dove veniamo e qual è la nostra storia, conta nel decidere le nostre azioni. E dopo leggete anche chi sia Vladimir Putin…(per il quale rimando a La Russia di Putin di Anna Politkovskaja)

– la copertina più bella

https://www.anobii.com/it/books/appunti-sulla-tua-scomparsa-improvvisa/9788833940939/016fe7b6af4fd41046

Appunti sulla tua scomparsa improvvisa di Alison Espach

– la colonna sonora

Daisy Jones & The Six di Taylor Jenkins Reid

Adoro i documentari sulla musica, specie quelli che riguardano grandi del passato (ad esempio George Harrison: Living in the Material World, imperdibile). I migliori per me sono quelli che mescolano interviste dei protagonisti, intercalandole con immagini di repertorio che mostrano gli eventi narrati, come fosse una sovrapposizione di voci e filmati.

Questo romanzo, che incredibilmente non è una storia vera (o forse è in parte ispirato a “Rumors” dei Fleetwood Mac?), riesce a ricreare questa sovrapposizione e questa sensazione di vedere e sentire quello vissuto dai protagonisti, intrecciando le loro parole, come in una lunga intervista.

Daisy, donna di incredibile bellezza e talento, incrocia la sua strada con quella dei The Six, una band non ancora esplosa, ma con un certo seguito di fan, dalla loro unione uscirà uno degli album più osannati di tutti i tempi…

Credo che la magia l’autrice l’abbia creata scrivendo le canzoni e poi inserendole nelle dichiarazioni, a brani, citandole di volta in volta, in modo da creare una verosimiglianza incredibile. Quelle canzoni sembra di averle sentite, averle cantate.. un affresco della scena musicale americana degli anni Settanta, con tutti i pregi, i difetti, le droghe e la magia.

– il titolo più bello

Stradario aggiornato di tutti i miei baci di Daniela Ranieri

– miglior racconto

La seduta spiritica di Antonio Iovane

Romanzo breve, per cui lo considero poco più di un racconto.

La seduta spiritica si concentra sulla riunione più assurda, credo, avutasi nel 1978 (anno cruciale per il quale rimando anche a UFO 78 di Wu Ming). Inutile nascondere che questo è il fatto, l’evento che in qualche modo ha più stimolato la mia curiosità: perché fare una seduta spiritica? I partecipanti sono tutti studiosi e professori, erano tanto burloni? Io ricordo di averne fatta una da bambina con la tavola ouija di un amico e di essermi terrorizzata (del resto giocavamo allo strangolatore: è mai possibile che ce lo siamo inventati proprio noi quel gioco?), pensare a Prodi che lo fa è parecchio surreale. Gradoli: un messaggio per trovare Moro o un messaggio di allerta alle BR? Le ipotesi, le piste, le non- soluzioni sono state la parte più bella di queste letture, sono anni terribilmente lontani, animati da passioni forti e totali, che sembrano particolarmente vive di fronte all’imperante diodenaro contemporaneo…

– Special Guest: Anarchy in Us!

Come guest star vorrei citare alcuni podcast (ce ne sono sempre di più e sempre di più belli) tra quelli autoconclusivi: Il dito di Dio di Pablo Trincia, Io ero il Milanese di Mauro Pescio, Carla Una ragazza del Novecento di Sara Poma e almeno una serie tra le tantissime che ho visto nel 2022, quella che mi ha sorpreso di più, Avvocata Woo (da non perdere!).

In Le mie passioni/ Letture

La stella del mattino in acido di Knausgard

Dopo aver seguito il lungo percorso di Knausgard nella “sua battaglia”, non sapevo cosa aspettarmi in un romanzo, in un’opera di fiction.

Non mi sarei mai aspettata di trovare anche qui la prima persona, quasi come se l’autore avesse sempre e comunque bisogno di soggettivizzare, di rendere univoco il narrato, pur cambiando i punti di vista (che sono quelli di diversi protagonisti), di volta in volta, entrando nelle necessità viscerali, nei movimenti minimi e dettagliati, financo a sfociare nel disgusto (mi sto facendo sempre più annoiata da particolari legati alle funzionalità corporali, erettili o all’ubriachezza, sarà l’età?).

Unica alternativa di scrittura: il saggio, già peraltro comparso all’interno di “Fine” sul Mein Kampf di Hitler, che qui invece sembra fornire un compendio all’opera, una riflessione sulla morte, sulla vita dopo la morte, scritto da uno delle voci narranti del romanzo, redatto sempre alla prima persona singolare…che in realtà prende lo spunto da “Come sappiamo, la morte non è necessaria” di Georges Bataille del 1949 e non solo.


Quindi?
Quindi non so come, riesce comunque ad affascinarmi, a spingermi a chiedermi cosa cerca, cosa vuole raccontarmi Karl Ove.

Una stella di passaggio sulle vite di personaggi diversi (dalla pastora allo depresso), crea scompiglio dando vita a fenomeni soprannaturali e/o avvistamenti alieni, mentre un band di metallari è stata assassinata da uno dei componenti del gruppo stesso (di una storia simile se ne parla anche nell’episodio n. 81 di Bouquet of Madness, https://it.wikipedia.org/wiki/Omicidio_di_Euronymous).

Teologia, filosofia, alcolismo, depressione…
Però è un po’ troppo lungo e quasi compiaciuto di girare su se stesso, una specie di trip, un fungo allucinogeno, una di quelle ubriacature che hanno momenti illuminati fino a che non prende la botta di tristezza.

Personalmente lo preferivo quando parlava male della suocera e della ex moglie, ma pur sempre originale.

In Le mie passioni

Bournville

Jonathan Coe torna alla saga familiare

C’è sempre un velo di malinconia nei libri di Jonathan Coe, ma stavolta l’ho avvertito decisamente di più, non so se sia perché io stessa sia malinconica o meno. 


E’ un romanzo che ho trovato meno risolto di altri suoi, quasi legato, con delle regole che si è autoimposto, come fosse lui stesso in una sorta di lock down letterario.

I capitoli in cui si cerca di riassumere eventi di rilievo, la musica o il cinema di un periodo storico svilivano un po’ la vicenda (come non paragonarli a certe pagine della Ernaux), anche i rimandi a personaggi e vicende di altre sue opere, che forse in altro momento mi avrebbero fatto impazzire, le ho trovate strizzatine d’occhio e nulla più.

Però amo la sua penna, il riuscire a decodificare lo spirito inglese, le sue contraddizioni, il suo amor di patria.

La storia della cioccolata inglese, che si riflette in quella della cittadina Bournville, fuori dagli schemi perché troppo “unta” per stare negli standard europei in quanto allungata con grassi e con poca concentrazione di cacao dai razionamenti imposti dalla seconda guerra mondiale, fa riemergere la convinzione che perché le cose cambino, tutto deve restare uguale…

Tra quarantene, Brexit, Boris Johnson, Coe sceglie di individuare alcuni momenti della storia britannica che hanno cambiato o sicuramente influenzato il Novecento inglese. Graffiante la nota dell’autore che risistema i pezzetti di questa malinconica cavalcata.

Ps. Auguro a tutti un radioso 2023, lontano dalle ombre del 2020.

In Le mie passioni/ Letture

Viaggiando con Olga

Leggere un libro di Olga Tokarczuk è sempre un viaggio, almeno così per me è sempre stato.

Qui lei vagabonda con temi, riflessioni, su tantissimi argomenti diversi, dove incidentalmente il viaggio e i viaggiatori sono leitmotiv …o forse no.

Frammenti più o meno lunghi, più o meno complessi, si susseguono.

Non sempre è facile o evidente seguire il percorso, il flusso dei temi che si rincorrono e incastrano insieme ai mezzi di trasporto più disparati, aerei, traghetti, auto, autobus…ma quello che conta non è la coerenza o l’inseguimento di temi precisi, ma il piacere, la fascinazione complessiva, la sensazione di pienezza che ho provato nel rincorrere queste pagine.

Meno organico dei libri precedenti (romanzi a pieno diritto), è uno zibaldone di idee che però mi fa avvicinare ad un’anima che ormai sento affine da molto tempo e con cui mi piace percorrere tratti di strada.

I vagabondi è stato vincitore nel 2018 del Man Booker International Prize, lei invece del Nobel nel 2019.

Spero che Bompiani pubblichi presto altre opere di Olga Tokarczuk!

[Nota personale: sono dispiaciuta di non aver comprato quando sono stata in Polonia questo libro in lingua originale, non conosco il polacco e non avrei potuto leggerlo di conseguenza, ma l’edizione era stupenda. Quando tornerò in Polonia non mancherò stavolta]

In Le mie passioni/ Letture

La Russia di Putin

La preveggenza di una grande giornalista

Mi ci è voluto tantissimo ad arrivare al termine di queste pagine. Non perché il libro sia mal scritto o costruito, tutt’altro. 
Perché mi era insostenibile leggere quello che veniva documentato e raccontato.

Ammiro e apprezzo Anna Politkovskaja da tanti anni e la prima volta che ho sentito parlare di lei, credo, sia stato in occasione dell’attentato al teatro di Mosca, il Dubrovka, poi, purtroppo, si sono accavallati gli eventi e lei stessa è diventata protagonista delle cronache.

In questo saggio lei già vedeva tutto, tutto quello che oggi sta accadendo, quella guerra che ormai è diventata un sottofondo alle nostre vite, incuranti di quanto sia veramente impattante su di noi questa tragedia che sembra lontana. Di giorno in giorno sembra pian piano creare meno eco… 

Anna già presagiva la disattenzione con cui venivano seguite le gesta di Putin, le torture, le violenze, le prevaricazioni… non ha sbagliato di una virgola. 

Assassinata proprio il giorno del compleanno del moderno zar russo, ci ha lasciato una testimonianza importante: se vuoi sapere e renderti conto di quello che accade, puoi vederlo, basta volerlo e avere il coraggio di affrontarlo.

Ma si può farlo davvero?

Pagine dure, ma di una attualità devastante.


“La nostra società traviata vuole quiete e agio anche a prezzo della vita altrui.”


youtu.be/cATc9VTRWWU

(Il link rimanda ad uno spettacolo favoloso de La Fura del Baus ispirato agli eventi nel teatro di Mosca)

In Le mie passioni/ Letture

Brothers

La rivoluzione cinese con gli occhi di Yu Hua

Credo che un libro che ti fa ridere e piangere sia una perla preziosa.

Con il pretesto di raccontare la storia di due fratellastri, due bambini dai caratteri opposti, si inscena invece il racconto della rivoluzione culturale cinese e di come questo abbia inciso sulle vite delle persone di un intero villaggio.

E’ il racconto di un grande amore, il racconto di una grande amicizia, il racconto di grandi ingiustizie.

Molte scene sono forti, drammatiche e dure, molte sono tenere, tante mi hanno fatto ridere.

Queste pagine sono la vita, si ride e si piange insieme, si resta insieme a chi veramente ci ha toccato, insieme si affrontano le più grandi sofferenze e gli stravolgimenti della storia.

Romanzo intelligente, divertente e crudele.

In Le mie passioni/ Letture

Fratelli di cuore

Brothers di Yu Hua

Credo che un libro che ti fa ridere e piangere sia una perla preziosa.

Con il pretesto di raccontare la storia di due fratellastri, due bambini dai caratteri opposti, si inscena invece il racconto della rivoluzione culturale cinese e di come questo abbia inciso sulle vite delle persone di un intero villaggio.

E’ il racconto di un grande amore, il racconto di una grande amicizia, il racconto di grandi ingiustizie.

Molte scene sono forti, drammatiche e dure, molte sono tenere, tante mi hanno fatto ridere.

Queste pagine sono la vita, si ride e si piange insieme, si resta insieme a chi veramente ci ha toccato, insieme si affrontano le più grandi sofferenze e gli stravolgimenti della storia.

Romanzo intelligente, divertente e crudele.

In Le mie passioni/ Letture

La verità su tutto… o quasi

Viaggio psicadelico e religioso di Vanni Santoni

Quando si dice che il troppo stroppia: il romanzo era partito benissimo, mi appassionava e intrippava…poi la noia..


Filosofia, letteratura, religione, forse sono troppe e trascinate troppo a lungo queste teorie sulle comuni e sulle “sette”, ma ad un certo punto mi sono accorta di vagare nel nulla.

Un vero peccato. Iniziato come una ricerca di se stessi e dei propri peccati, ha finito per involvere, quasi banale, sulle religioni orientali, lasciando il bene e il male a dibattere lontani.

Povera Cleo. Scrittura ricercata ma non saccente e pesante come quella della Ranieri, forse sono solo delusa dal mio non riuscire ad immedesimarmi in un mondo fatto di santoni. (:D)